domenica 9 marzo 2008

DIO, PATRIA, FAMIGLIA E LIBERTA' : I VERI VALORI! ... (clicca qui)

Ho recuperato la " Carta dei valori" del Partito del Popolo Della Libertà, la Mission del nuovo soggetto politico voluto da Silvio Berlusconi, un documento di oltre dieci cartelle, forse aspirante epigono delle 95 Tesi di Martin Lutero o del Manifesto di Karl Marx.
Quel documento l'ho letto attentamente, più volte, per cercare di capire la ragione per cui, alla prima lettura, m'era parso pregno di sussiego, ridondante, banalmente retorico.
In effetti nella pomposa "Carta dei valori" c'è una profusione di parole ed espressioni idiomatiche che sono proprie del "politichese", la lingua di quella vecchia casta che si ripropone, con trucco e abito rinnovato, per guadagnare di nuovo il potere e riprendere il "pasto" interrotto, quasi due anni fa.
Se le sinistre traevano ispirazione dall'Est si può ben dire, a poco più di un mese dalle elezioni, all' "Ovest nulla di nuovo": uccelli senza zucchero - direbbe la mia trasgressiva figliola raffinando quel giovalinese d'antan che diceva con altra trita metafora: cazzi amari!!!
Ma leggiamolo insieme questo raffazzonato documento che sembra avere la pretesa di orientare il nuovo popolo di Dio, che dal "monte" Arcore ispira il nuovo Uomo della Provvidenza. Ve lo propongo un poco alla volta, condendolo con qualche commento. Ecce Incipit!
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"LA CARTA DEI VALORI" DEL POPOLO DELLA LIBERTA' "
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Parte prima.

Noi, Popolo della Libertà ( dalle regole? ), donne ed uomini d’Italia (donne ovo dotate e uomini testicoluti, ovviamente! O no?), siamo orgogliosi di essere cittadini di uno dei Paesi più avanzati del mondo (cioè l’ultimo, in coda a quelli realmente avanzati, sicuramente in rapido declino).
Siamo orgogliosi di appartenere ad una civiltà millenaria (che fu, tanti secoli fa ), una civiltà che ha dato all’umanità conquiste tra le più importanti ( tra le quali anche il papato e i suoi delitti, il fascismo, la shoah e la seconda guerra mondiale, nonché la sublime arte del voltagabbana ).
Per questo vogliamo che l’Italia progredisca nel solco della sua tradizione ( noooooo!, per carità, che iattura! ), sempre più europea ( über alles! ) ed occidentale.
Le radici giudaico-cristiane ( ovvero: il principio della fine della civiltà) dell’Europa e la sua comune eredità culturale classica ed umanistica, insieme con la parte migliore dell’illuminismo (la preliminare parte peggiore – es.: il rogo di Giordano Bruno, la condanna di Galileo Galilei, la caccia alle streghe, a seguito della quale furono arse vive oltre 50.000 donne – è doverosamente rimossa ), sono le fondamenta della nostra visione della società (Voltaire e Tocqueville permettendo, naturalmente!).
I valori nei quali ci riconosciamo sono in specie quelli condivisi dalla grande famiglia ( arraffona e libertinista ) politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della persona ( quand’anche “riposa” tra i cartoni nei sottopassi stradali, nei dormitori pubblici, nelle stazioni ferroviarie e metropolitane, negli anfratti di edifici abbandonati ) , la libertà ( di fare e disfare senza doverne dare conto a nessuno ) e la responsabilità ( sempre degli altri, ovviamente ), l’eguaglianza (tra furbi, giusto per non farsi le scarpe a vicenda! ), la giustizia ( applicata senza tentennamenti alle “pecorelle smarrite” e equamente interpretata per i “pastori” ), la legalità ( ovvero il diritto all'impunità di chi corrompe ), la solidarietà ( ovvero carità pelosa erogata con sufficienza dalle istituzioni) e la sussidiarietà (principio per cui, in caso di concomitanza nell’applicazione di due norme, viene esclusa quella che prevede la pena più grave…se il colpevole è un affiliato autorevole del Popolo della Libertà).
Questi sono i valori ( nominali ) comuni alle grandi democrazie occidentali, fondate sul pluralismo democratico (delle segreterie dei partiti? ), sullo Stato di Diritto ( che vuol dire: certezza del diritto, rapidità ed efficacia del diritto, equità del diritto, fruibilità popolare del diritto, certezza ed esecutività della pena, rispetto dell’inquisito e del condannato, supporto concreto alla riabilitazione durante e dopo l’esecuzione della pena), sulla non discriminazione (es.: tra chi ha il denaro per pagare gli avvocati e chi non ne ha o preferisce difendersi da solo ), sulla tolleranza, sulla proprietà privata ( di cosa? Non dei beni naturali, quali terreni e risorse naturali!), sull’economia sociale di mercato ( ovvero la distribuzione democratica delle perdite e l’imboscamento oligarchico degli utili ).
Noi pensiamo che la politica debba essere al servizio dei cittadini ( non di tutti però, neh? ) e non i cittadini ( gli eletti, per intenderci ) al servizio della politica, e che essa debba essere fondata più sui valori ( denaro, privilegi, cariche pubbliche ) che sugli interessi ( quelli sono del popolo dei Bot ).
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Datemi il tempo di rileggere le altre parti del documento che, per il vostro bene, vi proporrò con giudizio, per non farvi correre il rischio di fatali rigurgiti. La prossima puntata: "Valori e pricipi" . Allèluia Eia Eia Alalà! ...

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