domenica 13 gennaio 2008

BEPPE GRILLO, IL VAFFANCULODAY DEL 25.4.08 E IL BUON GIORNALISTA REGOLARMENTE ISCRITTO ALL'ORDINE.

E’ la solita storia. Quando un personaggio catalizza l’attenzione di una parte dell’opinione pubblica e la rende partecipe della presa di coscienza della deriva in atto di valori fondamentali della vita politica c’è sempre qualche plaudente che accusa il personaggio di “masaniellismo”, populismo, demagogismo, proponendosi quale moderatore, saggio, fiducioso e pacato attendista del cambiamento che verrà.
Credo che quella pacatezza da confronto salottiero, da talk show preregistrato e corretto, non sia di quel mondo: l’attenzione ( fase primaria di qualunque processo comunicativo ) è la reazione a un stimolo che, per un insieme di ragioni, il personaggio, nella fattispecie il noto e amato Beppe Grillo, riesce a produrre.
Orbene si riesce a immaginare Benito Mussolini, Grande e Tragico come nessuno, che aggrega manganellatori e "dispensatori" di OER ( Olio Extravergine di Ricino) “chiaccherando” a Porta a Porta anziché dal balcone di Piazza Venezia?
Se gli italiani furono per venti e più anni fascisti opportunisti ciò è dovuto anche all’effetto Piazza Venezia, che oggi si ripropone a piazza Maggiore con le arringhe del grande e simpaticissimo comico genovese.
In un paese che ha il più alto numero di editori prezzolati e il più basso numero di lettori (disamorati), in cui la parola cultura evoca al massimo un “culo d’altura” perchè nutrita quasi esclusivamente di quelle immagini dimenanti, si pensa di coinvolgerne l’opinione pubblica attraverso il confronto pacatamente ciarliero ?
Lo spirito “democratico” lo si evocò, allora come sempre, al grido di ” A Filippi…a Filippi” oppure “Libertè, Egalitè, Fraternitè” o, ancora, “…o bella ciao, o bella ciao, ciao ciao..” e, oggi, con vaffanculo day”. La gente ama di più Pasquino di Platone!
Veniamo ora alla redde rationem della polemica sulla stampa, oggetto del prossimo VAFFANCULO DAY del 25 Aprile 2008. La Legge 8 febbraio 1948, n. 47, promulgata - giustamente? - in un momento di eccessi e giunta fino a noi con tutto l’orrendo corredo ordinalizio (!) per dire ai più: “…no, tu no! “.
Da oltre quaranta anni, forse cinque decenni, si parla e riparla “con pacatezza” e senza costrutto di quel mostro giuridico che è il sistema della stampa italiana e della necessità di modificarla profondamente cominciando con l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, istituto di ispirazione fascista, tanto simile alla corporazione.
Questo Ordine, come tutti gli Ordini a mio modesto parere, è una consorteria che, anziché promuovere la libertà di informazione, copre lo sfruttamento degli aspiranti giornalisti da parte degli editori, costringendoli a lavorare gratis per permettere loro di accedere, "se saranno bravi", alla professione.
Quelli “bravi”, poi, saranno i buffoni di corte dei feudi della carta stampata. Se sapranno far ridere il nobile-padrone avranno lunga vita. Siccome il nobile-padrone è anche un predatore dei suoi stessi sudditi-lettori, il buffone di corte vive dei proventi dell’attività predatoria del suo padrone, proventi che non vuole certo dividere con altri aspiranti al posto di buffone.
Eppure, in un paese normale, basterebbe incentivare (con borse di studio) le giovani leve del giornalismo con criteri meritocratici per consentire loro di farsi strada anziché regalare denaro pubblico commisurato alla quantità di carta stampata. Dico “stampata” e non “letta” !
L’editore non ce la fa? Chiuda il giornale. Avanti un altro che se saprà farsi leggere non sarà costretto a dichiarare forfait.
Un giornalista è un professionista che deve sapere come porgere la notizia nel rispetto della trasparenza e della correttezza deontologica. Decide di non essere corretto? Saranno i lettori ad abbandonarlo. Se i lettori lo seguono nessuno ha il diritto di “aprire” loro gli occhi con la delegittimazione, la diffamazione, l’isolamento per costringerlo alla soluzione socratica. Lo si combatta con le proprie legittime armi del mestiere.
Le urla di Grillo, i suoi mitici vaffa, sono come le trombe dei cavalieri dell’apocalisse, che annunciano, spernacchiando volutamente, il castigo e il regno nuovo. Un bel vaffanculo migliora l’ effetto!!!

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